Le fantastiche 4 C dei Diamanti

I diamanti sono le pietre più ammirate e raccontate, nei libri così come al cinema, perché da sempre sono simbolo di potere, bellezza e anche di amore.

Del resto un diamante è per sempre ed è anche il migliore amico di una ragazza (da una celebre canzone di Marylin Monroe), ma cosa c’è in realtà dietro a questa pietra così preziosa?

La risposta ne contiene ben quattro, conosciute come le 4 C dei diamanti, ovvero le quattro caratteristiche principali che identificano queste pietre così preziose.

Quando i diamanti le possiedono di alta qualità, hanno le ‘carte in regola’ per vantare valore e bellezza e si tratta di:

• Carat (Peso in Carati)
• Colour (Colore)
• Clarity (Purezza)
• Cut (Taglio)

#1 Carat: il peso dei diamanti

Il peso dei diamanti è espresso in carati, dove 1 carato corrisponde a 0,2 grammi.

Questa è la caratteristica forse meno ‘romantica’ delle pietre, perché naturalmente più un diamante pesa e più il suo valore è importante. A patto che vada a braccetto con altre specifiche caratteristiche che ne determinano il pregio in termini generali.

#2 Colour: il colore dei diamanti

Il colore dei diamanti si esprime paragonando la pietra che si vuole analizzare con dei diamanti campione e si indica con una lettera dell’alfabeto che va dalla D alla Z.

D è la più bianca e pregiata, incolore, mentre Z è molto gialla e ha meno pregio.

Attenzione ai cosiddetti fancy colour, i diamanti fantasia che sono molto rari e, di conseguenza, altrettanto preziosi, il cui colore va oltre al giallo e vanta sfumatore di toni diversi.

#3 Clarity: la purezza del diamante

Per purezza dei diamanti si intende la classificazione del numero e della consistenza delle impurità presenti all’interno della gemma.

Questa caratteristica viene ‘scovata’ con una speciale lente a 10 ingrandimenti e viene indicata con una sigla specifica che va da un massimo di IF – Internally Flawless, internamente pura a un minimo di P – Piqué, con impurità visibili a occhio nudo.

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#4 Cut: il taglio dei diamanti

Last but not least il taglio dei diamanti, una caratteristica che va oltre l’aspetto naturale e implica la maestria dei tagliatori.

In questo caso si contemplano la forma, il numero e la posizione delle faccette e vi sono diversi fattori che assieme giudicano la qualità: su tutti la proporzione.

Vi sono molti tipi di tagli di diamanti, dal brillante allo smeraldo, come è possibile vedere in questa immagine:

Ora che abbiamo scoperto le 4 C dei diamanti vorremmo rispondere a una domanda che molti clienti ci fanno in negozio: ma qual è la differenza fra un diamante e un brillante?

Bene, il diamante è la materia prima, la pietra grezza, mentre quando parliamo di brillanti ci riferiamo solitamente al diamante con 57 faccette, anche 58 nel caso l’apice sia sfaccettato.

Attenzione al termine, perché il taglio brillante può essere fatto su qualsiasi gemma, quindi possiamo avere un rubino taglio brillante, un acquamarina taglio brillante e così via.

Ma in via canonica, quando parliamo di brillante senza aggiungere altro, ci riferiamo al diamante che è stato lavorato con questo taglio.

E infine un pizzico di mineralogia

I diamanti sono le pietre più dure conosciute in natura, perché hanno una struttura cristallina molto compatta, anche se hanno la stessa composizione chimica della grafite delle matite.

Col diamante non si fanno solo i gioielli, ma molti strumenti che servono per tagliare altrimenti i materiali impossibili da lavorare.

Rari sono i diamanti che possono essere ‘eletti’ per diventare gioielli e questo fa di loro una pietra ancor più ambita. Attualmente vengono estratti maggiormente in Australia, Russia e in alcuni stati dell’Africa, soprattutto in Sud Africa.

E già, i diamanti sono rari, quanto speciali e se desiderate un gioiello sappia esaltare queste pietre al meglio vi invitiamo a visitare il nostro e-commerce, una vetrina protetta dove potete fare i vostri acquisti in completa sicurezza e chiederci maggiori informazioni sulle creazioni che più vi piacciono.